Associazione

TEATRO INCONTRO

Categoria
CULTURALE
Descrizione
Nel generale risveglio della cultura teatrale siciliana e regionale in genere, si inserisce l'intento operativo di Aldo Mazzola il quale mette su, fondandolo nel 1975, assieme ad altri estimatori un gruppo denominato "teatro incontro". E' da un ventennio quindi, che questo gruppo calca le ribalte di Castelbuono e paesi circonvicini, con un nutrito cartello di "Pieces" della più pura e genuina linfa teatrale siciliana. Or non vi ha dubbio che la rivalutazione della valenza culturale della dialettalità teatrale ha un forte significato di riconoscimento dell'alto valore delle proprie radici linguistiche e sociali; infatti, da un lato si rimette in circolo vituoso il "Verbum Cordis" cioè il vernacolo, all'istintualità primigenia della parola, nata da un particolare mondo; dall'altra questa parola si fa arte rappresentativa della società, degli affetti e del quotidiano, quindi un ludus scenico. Gli obiettivi immediati sono: la gratificazione linguistica del primo istinto affabulatorio, e cioè il siciliano, e la consolazione nell'arte, cioè nel teatro che è vita. Storia GRUPPO TEATRO INCONTRO 1974 - 1994 Il GRUPPO TEATRO INCONTRO, nasce per caso, nel 1974 ad opera di giovani coraggiosi o forse un tantino presuntuosi. Il motivo di questa nascita lo si deve cercare nella volontà, molto avvertita in quegli anni, di fare cultura e quindi il teatro sembrò subito il terreno ideale per questa avventura. La tradizione Castelbuonese non è nuova al sorgere spontaneo di filodrammatiche, quasi a voler ribadire che il "PAESE" possiede quell'humus antropologico - culturale necessario al sorgere ed al vegetare di ogni litiguaggio artistico. Il GRUPPO TEATRO INCONTRO, si inserisce nella tradizione teatrale Castelbuonese che ha visto passare alla corte dei Ventimiglia prima e nel Teatro Comunale dopo, una miriade di compagnie di prosa di alto valore, che hanno favorito il sorgere di quell'adesione entusiastica verso il teatro, affinando nel tempo la sensibilità estetica e la competenza dello spettatore di ogni generazione. Il rapporto palcoscenico - platea è stato nel tempo tenuto vivo dalle rappresentazioni carnevalesche a volte di ottima fattura, in una sorta di continuità di linguaggio scenico, e di discorso culturale arrivato ai nostri giorni con alterne vicende ed alterne fortune. La linea seguita fin dalle prime rappresentazioni non è stata rigida, anche se nel tempo è prevalsa la tendenza verso un teatro popolare e brillante, infatti il gruppo ha segtiito un itinerario inverso, contrario a certi canoni evolutivi, partendo dall'avanguardia ed approdando a forme tradizionali comiche e farseselie, nate dal popolo e per il popolo nella sua più autentica dimensione umana. E questo il periodo delle rappresentazioni «Il Figliol Prodigo 2000» e dell'«Addio Giovitiezza», il cui baricentro scenico poggiava sull'antinomia, voluta, tra contenuto per certi versi antiquato, e rappresentazione d'avanguardia fatta di gestualità robotica, laici e musiche psichedelielie, in un rapporto dialettico in attesa di un improbabile sintesi. In segiiito la scelta cadde verso un teatro popolare anche per l'ingresso di altri componenti del gruppo, con tendenze spiccatamente comiche e caricaturali. E' la volta di rappresentazioni e repliche di lavori importanti del TEATRO SICII,IANO, come il «San Giuvanni Decullato», «I,'Aria del continente» di Martoglio o «I'Eredità dello Zio Buonanima» di Giusti, per citarne alcuni. Tra una rappresentazioni e l'altra, scorre frenetica la vita dei Gruppo, con partecipazioni all'Arruccata di li Vintimiglia, al Carnevale Casteibuonese e serate danzanti con recita annessa e percorre pure la via ben più insidiosa dei Cabaret. In venti anni, pur con una lunga sosta non priva di fermenti e volontà, il gruppo si è fatto conoscere e apprezzare e vuole ancora affermarsi e conitìnuare a calpestare le insidiose tavole del palcoscenico per contintìare un discorso vecchio, ma bisognoso di essere riscritto, magari da nuove angolature e cioè il discorso della vita, con le sue situazioni e le sue movenze, protesa tra il dramma e la caricatura che il teatro ricrea nell'angusta realtà dello spazio scenico. Il significato di queste pagine non vuole essere solo quello di ripercorrere con la memoria le tappe della vita teatrale del Gruppo, ma vuole essere un abbraccio ideale e un ritrovarsi con quanti hanno contribuito alle sue affermazioni e con il pubblico che negli anni ci ha voluto bene e ci ha incoraggiato. Aldo Mazzola

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